Caruccia e divertente. Si può sintetizzare così “Torno per Natale”, miniserie tedesca sbarcata su Netflix pochi giorni fa e composta da 3 episodi veloci veloci, che si possono tranquillamente divorare in una serata. La storia parla di Bastian, ragazzone sulla quarantina trasferitosi a Berlino in cerca di fortuna. Aspirante musicista, si barcamena come può con un lavoro in un call center ed è in perenne ricerca della sua strada. Una ricerca senza risultati tangibili. Nonostante tutto, non ha perso quella voglia di vivere/festeggiare il Natale come si deve.
Appena tornato a casa, riabbraccia gli amici di sempre e i genitori, ma ha una sorpresa amara: suo fratello Niklas si è messo assieme a Fine, sua fidanzata fino all’anno prima. Apriti cielo. I due fratelli iniziano a battibeccare a più non posso portando tensione in tutta la famiglia. Per fortuna qualcosa che stempera i livori, c’è: gli spassosi intermezzi comici, qualche déjà-vù/stereotipo a tema natalizio (le atmosfere fatate dei mercatini, il paese che si riempie di luci e decorazioni, gli scambi di auguri e così via) e le perle di saggezza di Oma, la nonnina sprint di Bastian.
Allo stesso “Basti” però non va giù l’ipocrisia che un po’ tutto il paese nasconde. Bastian sopporta, cerca di calmare più volte la madre Brigitte, di decifrare il padre Walter ma, alla fine, non ce la fa più. Esplode e rischia di compromettere tutto, anche il rapporto con la bella Karina. Solo un miracolo, o forse una canzone d’amore, riuscirà a salvare tutto.
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