"The Circle" parte a rilento e racconta la vita, all’inizio piatta e noiosa, di una teenager di belle speranze, come tante: impiegata in un call center, fa avanti e indietro (tra casa e lavoro) con una macchina sgangherata. E spera, un giorno, di vivere una vita diversa. Sogno che, tac, diventa realtà dopo la chiamata, improvvisa, di Annie, sua vecchia amica che le fissa un colloquio.
Da quel momento Mae viene letteralmente scaraventata in un mondo nuovo: The Circle, grande società tech dove vivono e lavorano centinaia di giovani aspiranti startupper. Una società in cui rincorrono infiniti riferimenti alle società big tech della Silicon Valley: il campus fisico con uffici open space, spazi verdi, percorsi vitae, ristoranti, piscine, aree relax e così via, le tecnologie utilizzate, primo fra tutti il social network TruYou che spia tutti e Mae in particolare modo, la tazza del guru Eamon Bailey che parla a folle adoranti. In questo universo parallelo Mae ci sguazza come non mai.
Ha paura solo di quello che ama chiamare “potenziale inespresso” (vedere per credere) ma, poco alla volta, le cose cambiano. E non poco anche. Le paure, i drammi e le ferite aumentano in maniera esponenziale. Fino a quando sarà la stessa Mae a fare scacco matto a tutto il pasticcio nel quale si è cacciata.
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