Quando ho visto il faccione di Adam Sandler nelle varie preview online, mi sono detto: qui si ride sicuro. Ed è stato proprio così. Hubie Halloween strizza l’occhio al genere horror ma è un film leggero, molto leggero. Da vedere senza pretese, senza impegno e senza aspettative.
Trama deboluccia, ambientazioni viste fin troppe volte e valanghe di battute ridicole, goffe, a volte perfino noiose per l’insistenza con cui vengono riproposte nelle quasi 2 ore di film. Un po’ troppo eh! Non credi buon Steven? (Brill, il regista).
Stonature che vengono però dimenticate grazie ad Hubie, il personaggio principale che dà il nome alla pellicola. Hubie è un quarantenne che lavora in una macelleria ma non è mai, veramente, cresciuto: impacciato un po’ in tutto, ha comportamenti infantili, difetti di pronuncia e viene deriso e bullizzato da tutti in città. Insulti che però si fa scivolare addosso. Nulla, infatti, lo distoglie dall’obiettivo della sua vita: rendere sicura la città di Salem la notte del 31 ottobre di ogni anno.
Assalito da oggetti volanti che schiva sempre mentre va in bicicletta, sempre con la sua borraccia multiuso, incurante delle difficoltà e dei pericoli, tallona la polizia con la segnalazione di molti casi irrisolti e piste da seguire, indaga sul suo vicino di casa (che poi scoprirà essere un lupo mannaro), mette in salvo due ragazzine e alla fine riesce a riconquistare il cuore della ragazza (amata fin dalle elementari) e a risolvere il caso.
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