Ribelle, frenetica, anticonformista, simpatica, misteriosa, generosa, acuta. Enola, la più piccola di casa Holmes, è tutto questo. Si capisce subito e, soprattutto, il giorno del suo sedicesimo compleanno quando Eudoria, sua madre, sparisce nel nulla e spiana la strada al ritorno dei fratelli, Mycroft e Scherlock, fino ad allora dei perfetti sconosciuti.
Fratelli che non riescono nemmeno ad ambientarsi nella loro vecchia casa quando hanno una sorpresa. Enola scappa e inizia, inconsapevolmente, la sua vita da investigatrice. Per capire se stessa, certo, ma anche per scoprire dove cavolo si è cacciata sua madre. Arrivata nella Londra di fine '800 ne esplora la caotica realtà dove i lord maschilisti delle “stanze dei bottoni” si oppongono a donne rivoluzionarie che lottano per far valere i propri diritti. Una città che si rivela ben più imprevedibile e movimentata degli enigmi a cui era abituata fin da piccola. Nel corso della sua ricerca non mancheranno incontri inaspettati sul treno, cambi di vestiti e di identità, ci saranno depistaggi in serie e fughe rocambolesche. Da Linthorn, l’irriducibile sicario incaricato dai Tewksbury, al perbenismo irritante dell’istruttrice Harrison e, non ultimo, il dispotico fratello Mycroft che, di lasciare libera la sorella, proprio non ne vuole sapere. Tuttavia nulla riuscirà a far desistere Enola dal suo obiettivo. Anzi, le belle competizioni che ingaggia con il fratello (che, alla lunga, si rivelerà un’importante spalla) e con Lord Tewksbury (che, alla lunga, si rivelerà qualcosa in più che una semplice amicizia) rendono ancora più avvincente il racconto della sua vita. Una storia resa ancora più interessante dagli sguardi che Enola rivolge allo spettatore per renderlo partecipe: la “ciliegina sulla torta” di una storia davvero frizzante e divertente.
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